Escursione di tre ore

Escursione della durata di 3 ore, che consente di visitare le grotte di entrambi i litorali di Santa Maria di Leuca.

Santa Maria di Leuca è così il nome che identifica la zona del promontorio su cui si erge la Basilica insieme al famoso faro (alto 48 metri, a 102 sul livello del mare),

La Marina di Leuca è situata più in basso ed è compresa tra punta Mèliso ad est, posta ai piedi del promontorio, e punta Ristola ad ovest.

Il silenzio irreale che circonda la Basilica, fortificata nel 1700 contro gli assalti turchi e saraceni, non deve trarre in inganno: Leuca è una popolosa zona balneare, con un porto antico e un lungomare favoloso, ricco di oleandri e ville in foggia liberty spesso mescolato a un eclettico stile moresco.

Le ville ottocentesche, seppure profondamente modificate dagli eventi della seconda guerra mondiale – quando furono adattate per accogliere gli sfollati e usare balaustre e ringhiere decorative per produrre armi – sono ancora oggi grande elemento d’attrazione per i turisti e a questi vengono aperte nel mese di maggio.

LE GROTTE:

  • Grotta del Diavolo – La grotta “del Diavolo” si trova su Punta Ristola, misura quaranta metri in lunghezza e diciassette in larghezza e conduce direttamente a mare. Nel 1871, Ulderico Botti compì i primi scavi trovando interessanti ed unici reperti, rappresentati da ossa, valve, armi e utensili, che fanno pensare ad una frequentazione della grotta sin dal Neolitico. Tali reperti sono oggi conservati nei musei di Lecce e Maglie. Il suo nome deriva da un’antica superstizione popolare, che attribuiva alla presenza di Diavoli i lugubri e poderosi rimbombi che si potevano udire nella grotta la quale, tra l’altro, è accessibile via terra attraverso un’apertura che si trova sul suo dorso.
  • Grotta Porcinara – Nei pressi di Punta Ristola si incontra la cosiddetta grotta ‘Porcinara’ o ‘Portinaia’, di notevole importanza storica, in quanto gli archeologi nella zona hanno rinvenuto una struttura in doppia cortina muraria, l’eschera. Essa è situata a circa 20 metri sul livello del mare, e il suo nome pare sia dovuto ad una deformazione del nome ‘Portinara’, che forse fa riferimento alla collocazione nelle vicinanze del porto. La grotta è stata scavata in tre ambienti, sulle pareti sono incise le iscrizioni a Giove e si possono leggere nomi di navi e di personaggi mitologici come Madaraus, Rhedon, Afrodite.
  • Grotta del Fiume o Sparascenti – Oltrepassando Punta Ristola, via mare e solo quando il mare è calmo, si può accedere a questa grotta, caratterizzata dai resti di un’attività carsica che come eredità ha lasciato un rigagnolo d’acqua dolce che si perde nel mare salato.
  • Grotta del Presepe – Cavità caratterizzata da meravigliose sculture calcaree, con formazioni stalattitiche di eccezionale bellezza, che sembrano riprendere le fattezze della Natività, da cui il nome.
  • Grotta delle Tre Porte – Il nome richiama il monumentale ingresso a 3 accessi, che sembra stagliarsi nel mare come il passaggio verso un altro mondo. Accessibile in barca, da cui si può goderne la frescura e gli splendidi giochi di luce.
  • Grotta del Bambino – Grotta dall’eccezionale valore naturalistico: qui furono rinvenuti, tra gli altri, resti di un elefante, di un rinoceronte e un dente umano, risalente all’epoca dei Neanderthal. Vi si accede dalla grotta delle Tre Porte.
  • Grotta dei Giganti – Questa grotta è così chiamata dalla leggenda secondo cui qui sono sepolti i Giganti uccisi da Ercole Libico. È di eccezionale interesse paleontologico, poiché sono stati rinvenuti numerosi resti di manufatti risalenti al paleolitico medio.
  • Grotta della Stalla – Una delle più belle dell’intera costa, deve il suo nome – forse – al fatto che sovente era usata come riparo per i pescatori in difficoltà
  • Grotta del Drago – Profonda circa 60 metri, di scarso valore scientifico ma estremamente spettacolare, essendoci uno scoglio affiorante che somiglia alla testa di un drago.
  • Grotte di Terradico – Definita anche “Orecchi di Terradico” o grotta degli Indiani, è celebre per la sua forma triangolare, che ricorda appunto una tenda. In realtà non è una singola grotta, ma un complesso di 3 cavità che si sviluppano succedanee tra di loro, di varia grandezza.
  • Grotta di Ortocupo – Semisommersa, vi si può accedere per via sottomarina. La porzione più interna è anche chiamata “Grotta del Soffio” a causa degli spruzzi d’acqua che qui si trovano. È interessante notare che in questo punto convergono acqua salata e acqua dolce, e vi si possono anche trovare spigole.
  • Grotta delle Vore – Sistema di due grotte di diversa grandezza, in cui, a mare calmo, si può accedere per oltre 60 metri. Il nome è dato da un foro (vora, appunto) sito nella parte superiore della volta della grotta, a circa 50 metri di altezza.